Prima lezione di yoga: 5 domande e 5 risposte

30 Agosto 2022
Prima lezione yoga: 5 domande e 5 risposte

Questo articolo è una immaginaria chiacchierata con te, spero futuro allievo, che non hai mai praticato yoga e, giustamente, potresti avere dubbi o curiosità: ho pensato così di condividere alcune delle domande che mi vengono poste più spesso e le relative risposte (in breve).

Spero di darti delle indicazioni utili, in attesa di incontrarci dal vivo.

 

Che stile di yoga insegni?

Io insegno l’hatha yoga che, molto in breve, è uno stile che comprende posizioni, tecniche respiratorie e rilassamento finale. Sebbene l’approccio sia corporeo, aggiungo anche visualizzazioni o semplici tecniche di meditazione perché trovo rendano il tutto più completo e interessante (oltre che più efficace anche da un punto di vista “mentale”). Ovviamente, nulla della lezione è obbligatorio, quindi chi non le vuole fare, non le fa.

Se sei interessato ad un approfondimento sugli stili di yoga e sul mio stile, leggi qui

 

Quanto è intensa la lezione?

Rispondere a questa domanda è difficile perché DIPENDE. Da un punto di vista fisico, il cuore della lezione di yoga è una sequenza di posizioni che svolgiamo insieme. Ogni posizione te la presenterò dalla sua versione più facile e soft, alla sua versione più progredita e “muscolare”. Nella stragrande maggioranza dei casi, lascio scegliere a te l’intensità della posizione: scegli tu a quale livello di difficoltà vuoi fermarti. Io sono comunque sempre lì a guidarti: intervengo se ritengo sia necessario fare un passettino indietro nell’esecuzione (perché magari per fare una posizione progredita, la stai deformando) oppure un passettino avanti (perché mi rendo conto che puoi “osare” un po’ di più), però, in generale, lascio che sia la TUA pratica. Pertanto, la stessa lezione può essere svolta in modo delicato oppure  in un modo molto intenso: così diviene molto personalizzabile, in base a come ti senti (non tutti i giorni sono uguali: a volte, ad esempio, verrai a lezione più stanco e la pratica deve tenere conto di quella stanchezza. Non avrebbe senso proporre una lezione standardizzata e inflessibile).

 

Sono sempre nervoso/agitato, mi hanno consigliato di fare yoga, ma non so se è il caso…

Questa osservazione è molto frequente e la risposta istituzionale suonerebbe come “Ma lo yoga va bene proprio perché sei agitato/nervoso, è per questo che viene consigliato. Non ti preoccupare che dopo due lezioni, andrà tutto a meraviglia”.

Mettendo da parte queste risposte pubblicitarie, parliamo seriamente. Nel corso della mia esperienza, ho avuto molti allievi partiti dal tuo stesso problema: dalla difficoltà a stare seduti, a respirare profondamente, a seguire le mie indicazioni perché presi da mille pensieri. Da parte mia, non posso dirti che varcherai la soglia del mio studio e tutto questo sparirà, perché non è stato così per loro e non è così per nessuno. Sono molto onesta su questo perché ci tengo ad instaurare una relazione di fiducia: non ho la bacchetta magica e non posso fare sparire le tue difficoltà.

Posso però rassicurarti sul fatto che la tua condizione è molto frequente e che l’insegnante c’è anche per questo: io non sono un distributore di posizioni, ma sono lì per aiutarti proprio in questi passaggi, altrimenti tanto varrebbe fare lezione con Youtube. Lo mettiamo in conto che durante la pratica ci sono un miliardo di pensieri e distrazioni e -attraverso lo yoga- cerchiamo di spostarci da quei contenuti. Il mio ruolo è proprio quello di accorgermi se un allievo è “altrove” e condurlo, in modo delicato, ma deciso, dentro la lezione.

Poi, alcune volte riuscirà benissimo, altre non riuscirà per niente, ma il senso è che è un percorso che si fa insieme e tante difficoltà iniziali si ammorbidiscono nel corso del tempo.

 

Come mi devo vestire?

Non ho regole particolari di abbigliamento. So che in alcuni corsi è richiesto di vestire in bianco/in tessuti naturali e indicazioni simili, ma io ho un approccio molto laico. Per me, conta solo che tu ti senta a tuo agio.

Comunque, in generale, l’abbigliamento è comodo, tuta, leggings e, in inverno, calzini.

 

E’ meglio se pratico una volta o due?

Fin troppo banale sarebbe rispondere che più si pratica e meglio è. Però poi c’è anche la parte pratica della vita, fatta di impegni e esigenze economiche, quindi ti rispondo: dalla mia esperienza, è “meglio” una pratica costante a una pratica intensa; cioè, meglio venire sempre una volta a settimana che fare yoga due mesi tutti i giorni e poi smettere due anni 😀

Dentro quel “meglio” ci infilo non solo i benefici psico-fisici, ma anche qualcosa di più… “sottile”: sapere di avere un momento per te, che ti aspetta. Ho colto che in molti allievi è un pensiero confortante che “aiuta” la settimana e regala un senso di serenità duraturo, mese dopo mese…

 

 Spero di avere risposto a qualche tuo dubbio, ma, per qualsiasi domanda o curiosità,puoi sempre scrivermi:

info@associazioneilgiardino.it

Articoli correlati

Come si svolge una lezione di yoga

Come si svolge una lezione di yoga

Se non hai mai fatto yoga o se non hai mai fatto yoga insieme a me, potresti domandarti come si svolge una mia lezione. Infatti, ogni insegnante ha il suo stile e guida la classe in modo personale,...

leggi tutto
3 riflessioni sulla meditazione

3 riflessioni sulla meditazione

I motivi che avvicinano le persone alla meditazione sono i più vari. Se ciò che ti muove suona come: “Voglio fare meditazione per… eliminare lo stress/la tristezza/la gastrite/la stanchezza”, forse...

leggi tutto
Il nostro nuovo spazio yoga!

Il nostro nuovo spazio yoga!

I giorni che non frequentiamo il corso di yoga, può accadere che pratichiamo a casa. Anche se troviamo il tempo, il silenzio, anche se mettiamo la musica che più ci piace e accendiamo le nostre...

leggi tutto

Io sono Sara e sono l’insegnante di yoga.
Ho una laurea in Lingue e Civiltà Orientali, ho conseguito il diploma di insegnante di yoga presso l’Istituto Scienze Umane; mi piace la filosofia e amo la scienza (sebbene di un amore non corrisposto): come diceva l’astronomo Carl Sagan “Da qualche parte, qualcosa di incredibile attende di essere conosciuto” e quel qualcosa mi piace cercarlo ovunque, tra i libri, nell’arte, nei viaggi. Scopri di piu…

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *