“Bodymind”, tradotto in italiano “Psicosoma. Le vie orientali e occidentali all’autoconsapevolezza, alla salute e allo sviluppo personale” è un testo di Ken Dychtwald, psicologo e psicoterapeuta americano, classe 1950.
Questo libro racconta dell’esperienza di Dychwald maturata negli anni ‘70 a Esalen, un centro di studio in California, che potremmo definire o visionario o hippy, a seconda del punto di vista. Fatto è, seriamente, che proprio in quegli anni avreste potuto incontrarvi i pionieri dello studio del cosiddetto “psicosoma”, ovvero, spiega Dychwald, di come mente e corpo interagiscono tra loro, di “come sviluppo personale, carattere, struttura fisica, salute e infermità sono connessi l’uno all’altro”. Abbracciando questo punto di vista, la psicoterapia non è più solo fondata solo sul dialogo, ma anche sul lavoro sul corpo; sciogliendo e mobilitando il corpo, si possono arrivare a toccare e sbloccare dei nodi della psiche.
Così, nel libro, l’autore analizza le varie parti del corpo (gambe, braccia, torace, etc) e di ognuna offre una lettura psicologica, cioè spiega come, ad esempio, il dolore che senti proprio alla spalla non è casuale, ma specchio di un contenuto psicologico che si manifesta attraverso quella tensione..
Ti faccio un esempio: “La tensione al collo può essere solitamente relata ad una situazione in cui l’individuo ha assunto responsabilità superiori a quelle che è in grado di addossarsi tranquillamente”, ci dice Dychwald. Ora, come sempre in questo tipo di contesti, si parla statisticamente: non vuol dire che ogni mal di collo di ogni persona al mondo è causato da un sovraccarico di responsabilità, ma che, dall’esperienza dell’autore e dai dati delle ricerche fatte, emerge questa correlazione. L’invito è ascoltare questo messaggio del corpo e il libro fornisce una serie di informazioni circa dei possibili significati psicologici e su semplici esercizi corporei che possono aiutare il corpo-mente.
E lo yoga? Dychwald parla molto di yoga perché lo ascrive tra le discipline utili per lavorare sullo psicosoma. Inoltre, mette in relazione lo yoga con alcuni approcci occidentali e dunque troveremo legati lo yoga tantrico con la sessualità secondo Wilhem Reich (uno dei primi psicoanalisti ad interessarsi di psicosoma), il sistema dei chakra con la visione evolutiva delle emozioni, etc. Il tutto in modo convincente, magari un po’ semplicistico, ma convincente.
Per un allievo tutto questo è molto interessante perché potrà usare gli strumenti yogici che esercita a lezione -capacità di concentrazione, consapevolezza, ascolto del corpo- per una “autolettura” del suo psicosoma secondo le indicazioni di Dychwald. Mi è capitato, a lezione, di raccontare dei passaggi di questo testo durante delle posizioni e possono essere utili spunti di auto-ascolto in un contesto di attenzione particolarmente favorevole. …Così la pratica può arricchirsi di suggestioni e, magari, essere ancora più coinvolgente per corpo e mente.
Ah, ma quindi posso fare psicoterapia da solo? Assolutamente no. Il libro invita a immergersi nel corpo, a cogliere tensioni, dolori, sensazioni. Ci regala una lettera di tutto questo “materiale” semplice e alla portata di ognuno, ma l’imbastire correlazioni o interpretare quei messaggi in contenuti psicologici è totalmente compito del terapeuta.
Io sto seguendo un percorso di psicoterapia bionergetica (una corrente sempre di tipo corporeo, tanto che il suo fondatore, Alexander Lowen, ha frequentato Esalen più o meno negli stessi anni di Dychwald) e ti assicuro che la guida dello psicoterapeuta è indispensabile: possiamo avere tutta la consapevolezza del mondo, ma solo un professionista esperto può tradurre quegli appunti confusi in una terapia strutturata e efficace per ciascun paziente.
Due note in più:
- Da un punto di vista yogico, aspettati un testo con tanta psicologia e pochissima filosofia. Nel particolare, Dychwald psicologizza lo yoga e dunque gli attribuisce tutta una serie di connotazioni moderne e occidentali che ben poco hanno a che fare con la filosofia indiana in senso stretto. Quindi, questo libro ti può piacere se sei interessato alla divulgazione psicologica con un tocco orientaleggiante, ma non se cerchi un testo che spieghi la filosofia dello yoga.
- Da lettrice, ho trovato questo libro molto lento. Interessante, ma molto lento. Online, ho letto, al contrario, recensioni che lo ritenevano “fluido” e di “facile lettura”, quindi, probabilmente, è un problema mio.
Però ti avviso 😀
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