
I giorni che non frequentiamo il corso di yoga, può accadere che pratichiamo a casa.
Anche se troviamo il tempo, il silenzio, anche se mettiamo la musica che più ci piace e accendiamo le nostre candele preferite, arriviamo sempre alla conclusione che non è la stessa cosa, che frequentare il nostro centro yoga ha tutto un altro sapore. E’ normalissimo, è così per tutti, anche per me: c’è stato un periodo della mia vita in cui ho avuto una intera stanza dedicata alla pratica, eppure… “non era la stessa cosa”.
Proprio per questo, ho sempre tenuto molto all’atmosfera del mio studio, a tutti quei particolari che creano l’energia giusta, quella che fa dire che lì è “diverso” rispetto al salotto di casa. Qui ci sono le foto dei vari spazi dell’Associazione e, sebbene “funzionino”, ho sempre sentito che “mancava qualcosa”, che aspettavano di essere completati… Questa sensazione, reale, ma vaga, è finita ovviamente nel cassetto delle “Idee che aspetto cadano dal cielo” tornando a bussare ogni tanto, magari quando vedevo delle fantastiche sale yoga su Pinterest.
Poi, tra un lockdown e l’altro, sono arrivati sui miei tappetini due architetti meravigliosi con i quali spunta questo discorso, questa sensazione nuvolosa di “non finito”.
Tutto ciò poteva rimanere lì a sfumare nell’aria e invece… Invece, inizia a disegnarsi un progetto, così, per gioco… Poi diventa sempre più interessante, sempre più bello, sempre più entusiasmante finché… E’ nata la nostra nuova sala!
E’ nata dalla matita creativa di Dario che ha capito quello che volevo anche se non gliel’ho mai saputo spiegare; è nata dallo sguardo intuitivo e attento di Federica, dal suo talento nell’immaginare gli spazi riuscendo a valorizzare perfino gli sgabuzzini. E’ nata dall’innamoramento tra me e il loro studio Beearch.
Nell’attesa di incontrarci lì, dal vivo, ti racconto qualche trama dietro la nuova sala yoga che troverai in associazione:

Il legno: un materiale che trovo così caldo, naturale, avvolgente. Raccoglie la morbidezza della luce, arrotonda la sonorità della musica. Sarà il legno che abbraccerà le nostre lezioni, immergendoci in un bosco immaginario…

Tenevo molto all’essenzialità, a quel senso di calma interiore che infondono gli spazi ordinati. Dario e Federica hanno ripensato gli ambienti e le loro funzioni e ora si respira un’armonia così equilibrata che per me, inguaribile disordinata, rasenta il miracolo! A coronare questa scelta, un piccolo, ma delizioso giardino zen con i suoi sassi bianchi e lo scorrere dell’acqua a fare da sottofondo durante le lezioni…

Le luci: poche, delicate, studiate. Luci di candele, luci che simulano la fiamma, che scorrono sulle venature del legno. Tende che addolciscono la luce naturale, luci che si nascondono dietro le foglie. Piccole gocce luminose per creare un’atmosfera davvero sospesa, naturalmente calmante.
Alla fine, al di là poi delle soluzioni d’arredo -che possono piacere o non piacere- ciò che veramente conta è che ti arrivi tutta la cura e l’affetto che abbiamo infuso per creare questo spazio. Quella sensazione di serenità e pace che volevamo regalarti ad ogni lezione.
Ora non rimane altro che vederci sul tappetino!
Ti aspetto!
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