I rischi della posizione sulla testa

5 Ottobre 2021
i rischi della posizione sulla testa

Di solito, durante una lezione di yoga e poco prima del rilassamento, viene dedicato qualche minuto ad una posizione un po’ particolare: la posizione in equilibrio sulla testa (in sanscrito, sirsasana). Anni fa, quando ho frequentato io stessa vari corsi di yoga, la maestra mi ha addirittura alzato lei stessa le gambe verso la vetta della posizione ed è comunissimo imbattersi in masterclass per raggiungerla o perfezionarla.

Allo stesso modo, se apriamo un social qualsiasi, sembra che non si possa praticare yoga in modo autorevole senza ritrarsi nella cosiddetta “regina delle posizioni” con tanto di descrizione filosofica annessa circa il guardare il mondo da una prospettiva diversa, capovolta, per l’appunto.

Così, durante le mie lezioni, spesso mi è stato chiesto perché io non inserisco mai questa posizione nel corso e, più in generale, perché ne sconsiglio la pratica (anche agli allievi esperti).

Il motivo principale è il più banale: se, invece di aprire Instagram, apriamo una pagina di ricerca scientifica troveremo pochi risultati su sirsasana, ma tutti parlano unicamente dei possibili rischi di questa posizione.

Ecco, sommariamente, i più comuni:

si può cadere: la ragione per cui, a mio avviso, è una posizione evitabile anche per gli allievi esperti. Proprio perché si è esperti e dunque ci si allunga fino a essere completamente verticali, si può cadere male e infortunarsi vertebre e bacino. Non è una possibilità remota al limite del “E allora neanche bisognerebbe uscire di casa” perché la posizione richiede tutta una serie di competenze corporee che possono sfuggire per pochi secondi: tanto basta per farsi male. Stare capovolti a testa in giù costringe il rachide cervicale (soprattutto l’articolazione atlanto-occipitale) a divenire il fulcro di un lungo carico – il resto del corpo – e basta davvero una impercettibile spinta per sbilanciarsi. Questo discorso, dal mio punto di vista, merita particolare attenzione perché, di solito, i corsi di yoga non sono frequentati da atleti o ginnasti, ma da persone “normali”, magari non perfettamente longilinee o, anche, in leggero sovrappeso. Da insegnante, mi devo assicurare che le pratiche che propongo siano perfettamente sicure, progredite e anche molto avanzate, ma che proteggano la salute dei miei allievi.

i rischi legati alle vertebre, soprattutto quelle cervicali, nel tempo. Molti allievi, infatti, possono avere delle fragilità, qualche reumatismo o anche piccoli problemi di ridotta densità ossea di cui magari neanche  sono a conoscenza; questa posizione apporta un carico notevolissimo in uno dei punti più delicati della colonna: il rachide cervicale, per l’appunto. In condizioni normali questa struttura sostiene solamente il peso della testa (7-8 kg), mentre, nella posizione del sirsasana, diventa 10 volte tanto se consideriamo il peso medio di un adulto sui 60/70 kg.

rischi legati alla pressione oculare: per raggiungere la posizione sulla testa, il corpo va incontro  ad un brusco aumento della pressione a livello cefalico. Questo rovesciamento può risultare dannoso soprattutto a livello oculare e, potenzialmente, anche per l’orecchio interno. In altre parole, nonostante quei meccanismi di compenso circolatorio che sopraggiungono quando stiamo a testa in giù, i repentini aumenti di pressione legati al sirsasana, a livello degli occhi, possono rallentarne il deflusso venoso e, di converso, aumentare la pressione intraoculare. In un tempo tutto sommato breve ciò rappresenta un possibile fattore di rischio per alcune patologie, ad esempio il glaucoma.

 

Tutti questi rischi (che in altre posizioni non sono presenti) valgono la pena per gli straordinari effetti benefici della posizione?

Ho letto decine di articoli circa le virtù miracolose di questa posizione e la mia risposta è un serenissimo “no”.

Ti spiego perché suddividendo questi presunti effetti benefici in macro-argomenti:

  • Molti sostengono che sirsasana sarebbe salutare perché la particolare posizione a testa in giù migliorerebbe la circolazione sanguigna nel cervello con effetti benefici per memoria, apprendimento, capacità cognitive, chiarezza mentale. Tutto questo però è da dimostrare: non basta mettersi capovolti per inviare più sangue al cervello (anzi, per fortuna abbiamo complessi meccanismi di autoregolazione interni) né, tanto meno, è scontato che questo sia un bene.
  • Si sostiene che questa posizione dovrebbe avere effetti sull’ipofisi, sull’ipotalamo e più in generale sul sistema endocrino tanto da correggere problemi visivi, ormonali, sessuali. In realtà, è impossibile agire su questi centri – e tanto meno alleviarne le problematiche – attraverso il cambiamento di una postura, e per fortuna!: se bastasse una posizione diversa per cambiare il nostro assetto ormonale sarebbe davvero un problema! Fisiologicamente il nostro corpo funziona diversamente e, se volessi agire sul sistema endocrino o sull’ipotalamo potrei farlo solamente per via metabolica e neuronale, cioè, semplificando un po’, attraverso meccanismi regolatori endogeni e farmaci.
  • I presunti effetti benefici sul cuore, la fertilità, il sistema respiratorio sono indimostrabili e difficilmente comprensibili da un punto di vista fisiologico: perché dovrebbe fare bene al cuore? Forse perché stimola i barocettori – i nostri sensori della pressione sanguigna – che in risposta ad un anomalo incremento di pressione inducono un abbassamento della frequenza cardiaca? Comunque, sarebbe un effetto transitorio e siamo davvero al limite delle congetture. Mentre, d’altro canto, in base a quali meccanismi dovrebbe addirittura aumentare la fertilità?

 

Conclusioni:

Sicuramente, la posizione sulla testa può avere qualche effetto benefico, come sulla tonificazione muscolare o il miglioramento del ritorno venoso nelle gambe, ma sono tutte conquiste che possiamo ottenere tranquillamente attraverso altre posizioni meno pericolose e, tra l’altro, molto più mantenibili nel tempo.

Praticate con attenzione <3

Articoli correlati

Torsioni e yoga detox

Torsioni e yoga detox

“Detox” è una etichetta che definisce tutte quelle pratiche che mirano a “depurare” il corpo dalle “tossine” e a “purificare” gli organi dopo un eventuale stress (come, ad esempio,  il cambio di...

leggi tutto

Io sono Sara e sono l’insegnante di yoga.
Ho una laurea in Lingue e Civiltà Orientali, ho conseguito il diploma di insegnante di yoga presso l’Istituto Scienze Umane; mi piace la filosofia e amo la scienza (sebbene di un amore non corrisposto): come diceva l’astronomo Carl Sagan “Da qualche parte, qualcosa di incredibile attende di essere conosciuto” e quel qualcosa mi piace cercarlo ovunque, tra i libri, nell’arte, nei viaggi. Scopri di piu…

4 Commenti

  1. Laura Zaniboni

    Travolto interessante la tua spiegazione.

    Rispondi
    • Sara

      Grazie tanto, Laura 🙂

      Rispondi
  2. Il camminatore

    Grazie davvero. Ho sempre temuto che ci fosse qualche pericolo in questa posizione. Io pensavo a qualche pericolo di aneurisma al cervello causato da un improvviso picco pressorio, ma apprendo da te che anche gli occhi sono a rischio.

    Rispondi
    • Sara

      Ciao! Grazie a te per il commento 🙂 In effetti, la tua osservazione è interessante e pertinente anche perchè un allievo potrebbe non sapere di avere un problema vascolare del genere e dunque sicuramente sarebbe un rischio in più…

      Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *